Percorrere distanze più velocemente, senza inquinare e mantenendoci in forma, questo è possibile grazie alla bicicletta, ma chi è stato il primo inventore? Un primo schizzo lo troviamo già nel 1490 tra i vari progetti di Leonardo Da Vinci.

Certo molto provvisorio, ma sapere che il prototipo “ideale” di questo mezzo ha origini italiane non fa che avvalorare il DNA creativo del nostro paese.

Ma da chi è stato poi avviato e messo in pratica questo progetto?

Il primo prototipo lo troviamo con il conte “De Sivrac”, francese, che rinominò il mezzo come “celerifero”, che celera, accelera, ci permette di andare più in fretta.

Come vedete dalla foto è un tutta completamente in legno, senza un telaio o una catena e permetteva di muoversi spingendosi piedi a terra (dove sono i pedali?)

Dovremmo aspettare ancora qualche anno prima di trovarci di fronte a veri e propri modelli.

Infatti 30 anni dopo troviamo quello che più si avvicina a una bicicletta attuale…

Come si è giunti a un modello di bicicletta più simile a quelle attuali?

Grazie a due inglesi Sutton e Starley che diedero vita a questa bici in foto dal nome “Rover”. Le modifiche si possono già notare a colpo d’occhio. Innanzitutto l’installazione di una catena e le ruote sicuramente più ridimensionate rispetto al modello precedente.

Rover SafetyPer avere invece a che fare con le primissime “Mountain Bike” dobbiamo aspettare il signor Schwinn, americano, che progetto la prima bici più robusta in grado di scendere dalle colline hollywoddiane senza subire danni fatali. Sarà dunque attorno agli anni ’90 che vedremo anche le prime gare tra bici di questa tipologia. E’ stato sempre grazie a mister Schwinn se sono state installate le marce e se i freni sono stati migliorati.

Tutto il progetto “bicicletta” ha dunque origini europee, tranne la mountain bike che proviene da oltreoceano.